padre e figlia che giocano

Trasferire la residenza dei figli in un’altra città.

Affrontare una separazione, un divorzio o la fine di una convivenza è un momento emotivamente intenso e legalmente complesso. A Piombino, nella provincia di Livorno, il nostro studio legale comprende le sfide uniche che accompagnano questo processo. Siamo qui per offrirti il supporto legale esperto di avvocati divorzisti dedicati, pronti a guidarti attraverso ogni fase del tuo percorso.

Anche se non amiamo l’appellativo di avvocati divorzisti , come sapete, il nostro studio si occupa di diritto di famiglia a 360 gradi, e possiamo aiutarvi ad ad affrontare le sfide legali legate alla separazione, al divorzio ed alla fine della convivenza. La nostra sede a Piombino (Livorno) ci consente di servire la comunità locale offrendo un supporto personalizzato in un momento così importante della tua vita.

Con questo articolo, intendiamo esplorare un tema ricorrente che emerge durante la separazione, il divorzio o la conclusione di una convivenza quando la famiglia si trasforma famiglia in due nuclei familiari autonomi, che condividono la responsabilità dei figli:

È possibile trasferire la residenza dei figli in un’altra città, con uno solo dei genitori?

La decisione di trasferire la residenza dei figli in un’altra città, soprattutto se coinvolge un solo genitore, può essere complessa e dipende da diversi fattori, inclusi quelli legali e l’interesse superiore del bambino.

In genere, se entrambi i genitori hanno l’affidamento condiviso o se è stata stabilita una frequentazione paritaria dei genitori, qualsiasi decisione che comporti un cambio di residenza dei figli deve essere concordata tra entrambi i genitori o autorizzata dal tribunale. Il genitore che desidera trasferire la residenza dei figli potrebbe dover dimostrare che il trasferimento è nell’interesse superiore dei minori e che non danneggia il rapporto con l’altro genitore (prova decisamente non semplice).

Questo vale sia per le copie separate, o durante la separazione, ma vale anche per le coppie di fatto quando vanno a regolamentare le questioni relative all’affidamento dei figli, se la madre vuole trasferirsi con i figli deve chiedere consenso al padre ed viceversa se il parde vuole trasferirsi con i figli deve chiedere consenso alla madre. È questo il principio che si desume dalle pronunce giurisprudenziali più recenti, fra cui Trib. Roma Decr. Del 20.01.2017 o Trib. Milano, sez. IX civ., decreto 17 giugno 2014.

Il trasferimento di un genitore con i figli senza il consenso dell’altro genitore costituisce un atto illecito, che può addirittura comportare la modifica del regime di affidamento. 

Questa affermazione frequente nella giurisprudenza di merito, fonda le sue radici nelle norme del nostro codice civile: secondo l’art. 316 c.c., infatti, il luogo di residenza abituale dei minori deve essere stabilito dai genitori «di comune accordo», persino quando la prole sia affidata in via esclusiva ad uno solo dei genitori (art. 337-quater, comma III, cod. civ.).

La decisione unilaterale di trasferirsi con i figli, da parte di un genitore, dunque, non può che essere autorizzata dal Tribunale. Qualora manchi il consenso del genitore non collocatario (la madre o il padre che intenda trasferirsi in altra città con i figli deve chiedere l’autorizzazione del Tribunale, che giudicherà sulla base delle motivazioni offerte.

Come detto già nella premessa questo articolo il Tribunale indipendentemente degli interessi e delle volontà del singolo genitore, valuterà la richiesta tenendo come stella polare il supremo interesse del minore

Come viene valutato l’interesse del minore in questi casi?

In sostanza, il genitore che ha ottenuto in sede di separazione il diritto a vivere assieme ai figli ( c.d. collocamento) non può trasferirsi con loro in una città lontana per soli motivi di lavoro. Questo perché, soprattutto in assenza di assoluta urgenza, deve prevalere l’interesse dei minori a mantenere costante il rapporto con l’altro genitore.

Secondo l’orientamento della Corte Suprema di Cassazione, recepito da numerosi tribunali italiani tra cui Tribunale di Livorno, nei casi dubbi la soluzione preferibile è quella di adottare il c.d. “principio di precauzione”, mantenendo lo stato dei fatti. Il Giudice, in altre parole, dovrà valutare, secondo il suo prudente apprezzamento, l’habitat naturale del minore, il suo contesto scolastico ed amicale, come pure il tempo trascorso dall’eventuale avvenuto spostamento e le nuove abitudini di vita. La decisione del Tribunale, inoltre, dovrà tenere in debita considerazione il diritto alla bigenitorialità del minore, ovverosia quella presenza continuativa e quel sostegno che solo un padre che vive nella stessa città può dare.

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Su questo argomento sono estremamente rilevanti sia l’ordinanza del Tribunale di Ancona n. 3358 del 21 giugno 2017 che affronta questo argomento concludendo nel senso di escludere l’autorizzazione al trasferimento ed anzi ipotizzando che “nel caso in cui la madre insista nel proprio tentativo di allontanare fisicamente i figli dall’ex compagno dovrà essere valutata la possibilità di ricollocare i minori permanentemente nella casa del padre”.

Sia il provvedimento del Tribunale di Torino, sezione VII civile, decreto del 5 giugno 2015 che conclude in senso diametralmente opposto compensando la perdita degli incontri infrasettimanali, che per via della distanza sarebbero venuti meno, con una permanenza maggiore delle figlie con il padre nel periodo delle vacanze estive, oltre ad incontri più prolungati nei fine settimana alternati.

Cosa possiamo fare per la tua separazione, divorzio o per la fine della tua convivenza?

  1. Consulenza Legale: I nostri avvocati ti offrono una consulenza legale dettagliata, aiutandoti a comprendere i tuoi diritti e le tue opzioni durante la separazione e il divorzio.
  2. Rappresentanza in Tribunale: Quando necessario, forniamo una rappresentanza legale in tribunale, difendendo i tuoi interessi con fermezza e determinazione.
  3. “Mediazione Familiare”: Quando possibile promuoviamo un approccio costruttivo per risolvere le questioni di diritto di famiglia, cercando soluzioni che siano equilibrate per evitare lunghe ed estenuanti pratiche giudiziali e favorendo l’individuazione di un accordo consensuale che sia soddisfacente ed equo per tutte la parti.

Il primo passo per cominciare a risolvere i tuoi problemi è prenotare una consulenza.

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