Fine della convivenza: i soldi usati per ristrutturare la casa di lei ?

ingiuriaHo convissuto per anni e, certo della nostra relazione, ho investito diversi mila euro nella abitazione intestata alla mia ex compagna , sia per la ristrutturazione sia aiutandola a pagare il mutuo stipulato a nome di lei . Ora che il rapporto è finito vorrei sapere se questi pagamenti di danno diritto a ricevere degli alimenti oppure se ho modo di recuperare qualcosa

Spesso  al nostro  studio si rivolgono ex conviventi per cercare di capire cosa cosa comporti a livello patrimoniale lo scioglimento della loro unione/convivenza. Quando ci sono figli ed i rapporti sono ancora buoni si consiglia sempre di procedere consensualmente ad una regolamentazione dell’affido dei figli, in tale sede sarà possibile regolare anche alcune questioni patrimoniali. Per quanto riguarda le questioni economiche, sarebbe molto meglio che le persone si rivolgessero ad un legale prima di cominciarla la convivenza (ma quello che dico vale anche per il matrimonio) e tramite una consulenza capire come meglio costruire la nuova famiglia anche alla luce delle recenti novità introdotte con i “contratti di convivenza”.

Tornando alla sua questione dovrebbe innanzitutto procurarsi i documenti da cui emerge la sua partecipazione alle spese di ristrutturazione o il pagamento di rate del mutuo. Una volta che è in possesso della documentazione potrà iniziare una azione giudiziaria cosiddetta “di arricchimento senza giusta causa “ . Ormai infatti la giurisprudenza riconosce questa tutela anche nell’ambito delle convivenze “more uxorio”.

Questa azione permette al convivente che abbia versato delle somme per l’acquisto di beni funzionali alla convivenza, (beni poi restati nella titolarità dell’ex partner) di  recuperare quanto anticipato e ciò vale tanto per le rate del mutuo quanto per gli esborsi serviti per  la ristrutturazione infatti questi ultimi non possono considerarsi come contributo alla vita comune, dal momento che si tratta di opere destinate a migliorare ed incrementare il valore di un bene di proprietà e non appaiono strumentali alle concrete esigenze quotidiane della coppia (come ha avuto modo di dire più volte la cassazione).
Attenzione però per poter iniziare questa causa è  necessario che l’arricchimento dell’uno a scapito dell’altro sia avvenuto “senza giusta causa“ quindi non deve esistere un atto  o un contratto giustificativo del passaggio di denaro (quale ad esempio un contratto di locazione o un atto di donazione ).

Si rivolga prima possibile ad un bravo avvocato ed esaminata la documentazione in suo possesso le potrà consigliare come gestire al meglio sua pratica. Se vuole un preventivo dal nostro studio chiami pure per prendere un appuntamento informativo oppure ci contatti tramite il modulo presente a questa pagina.

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