Proteggere i figli dalla pubblicazione non autorizzata su Facebook

Per scelta non ho mai pubblicato su facebook le foto di mia figlia , ma da quando frequenta  il corso di ginnastica artistica ciò non è più possibile perché la nonna di una sua amichetta, fotografa le bambine durante le prove , negli spogliatoi, all’uscita , e pubblica poi le foto sulla sua pagina , che si riempie di “ mi piace “ ho provato a dire a questa signora che non ho piacere , ma è stato inutile. Posso effettivamente impedirglielo ?

La signora sta violando la  legge  sul diritto d’autore in base al quale il ritratto  (la foto) di una persona non può essere esposto, riprodotto o messo in commercio senza il consenso di questa e se minorenne senza il permesso dei genitori ciò vale anche per la pubblicazione sui social network,  considerati luoghi aperti al pubblico”.

Da osservare che il consenso allo scatto cioè a farsi una foto non comporta autorizzazione alla pubblicazione. Nel caso quindi di pubblicazione non autorizzata sarà possibile chiedere all’autorità giudiziaria di intimare la cessazione dell’abuso e in caso di insistenza sarà possibile anche chiedere il risarcimento del danno (che verrà valutato normalmente in via equitativa).

 Ovviamente nel suo caso trattandosi di una violazione effettuata dalla nonna di una amichetta di sua figlia penso sia sufficiente spiegare alla signora la gravità di ciò che sta facendo spiegandole che potrebbe anche chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria o un risarcimento danni , ma se la stessa continuasse imperterrita nelle pubblicazioni la strada da intraprendere sarà quella di inviare una diffida ( meglio se redatta con l’aiuto di un legale), nel caso in cui neanche la diffida riesca a placare la mania di condivisione della signora  sarà necessario intraprendere le vie giudiziarie .

Prenda un appuntamento, oppure utilizzi il modulo contatti nel caso voglia affidarci la risoluzione del suo problema , siamo a disposizione sia per la redazione della diffida che per l’eventuale fase successiva .

 

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